Polivinilacetato e1619703351493

Polivinilacetato: sintesi, usi

Il polivinilacetato è un polimero vinilico termoplastico ottenuto per polimerizzazione dell’acetato di vinile. Nel 1912 il chimico tedesco Fritz Klatte pioniere della chimica dei polimeri ottenne per la prima volta il polivinilacetato che costituisce uno degli adesivi in ​​dispersione acquosa più utilizzati.

Proprietà del polivinilacetato

È un polimero amorfo solubile in chetoni, metanolo, idrocarburi aromatici e acetato di butile mentre è poco solubile in acqua, etere di petrolio, etere etilico, trementina.

Si rammollisce ad una temperatura tra 30 e 45°C, è stabile alla luce e all’ossigeno e agli agenti atmosferici. Diventa fragile al di sotto della sua temperatura di transizione vetrosa che è di circa 305 °C
È combustibile e quando brucia emette una fiamma gialla dall’odore di acido acetico

Sintesi

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Può essere ottenuto tramite polimerizzazione in massa, in soluzione, in sospensione o in emulsione. A livello industriale viene ottenuto per polimerizzazione in emulsione secondo un meccanismo radicalico in presenza di perossidi quali iniziatori a partire dall’acetato di vinile:
n CH2=CH-O-COCH3 → -[CH2-CH]n– O-COCH3

Reazioni

Il polivinilacetato dà luogo alle stesse reazioni tipiche dei gruppi funzionali presenti nel monomero. Pertanto dall’idrolisi del polivinilacetato in ambiente alcalino si ottiene alcol polivinilico a seguito dell’attacco dello ione OH al gruppo carbonilico

Usi

E prevalentemente utilizzato nella colla vinilica costituita da una dispersione di polivinilacetato in acqua utile per incollare superfici porose.

È spesso preferito ad altri tipi di adesivi a causa del suo basso costo, buona stabilità alla luce e resistenza all’ingiallimento.

È anche usato come additivo nella malta, nella legatura adesiva di libri e come componente resinoso delle vernici al lattice

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