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Alcool polivinilico: sintesi, usi

L’alcool polivinilico (PVA) è un polimero termoplastico sintetico solubile in acqua ma non nei solventi organici ottenuto da  polivinilacetati mediante sostituzione dei gruppi acetati con gruppi ossidrilici. E’ l’unico polimero che non è preparato da monomeri ma dalla reazione di altri polimeri.

Esso è inodore, non è tossico, resistente a grassi, oli e solventi e solubile in acqua. È duttile, flessibile ed esercita una  funzione di barriera nei confronti dell’ossigeno e degli aromi. Fu scoperto dal chimico tedesco Hermann Staudinger nel 1924

Sintesi dell’alcool polivinilico

Mentre gli altri polimeri vinilici sono preparati mediante polimerizzazione dei rispettivi monomeri, il PVA subisce un’idrolisi parziale o completa del polivinilacetato per rimuovere i gruppi acetato

polivinilalcool da Chimicamo

L’alcool polivinilico infatti non può essere preparato per polimerizzazione dell’alcool vinilico CH2=CHOH. Esso è ottenuto tramite una polimerizzazione in sospensione dell’acetato di vinile che porta al polivinilacetato seguito da una reazione con metanolo in presenza di idrossido di sodio.

Usi

L’alcool polivinilico è biodegradabile e biocompatibile e trova applicazioni nel trattamento dei tessuti e della carta. Conferisce infatti una  maggiore resistenza ai filati tessili e rendendo la carta più resistente agli oli e ai grassi. E’ anche impiegato come:

  • componente di adesivi ed emulsionanti
  • film protettivo solubile in acqua
  • materiale di partenza per la preparazione di altre resine

E’ usato per la formulazione di soluzioni acquose adesive, come vernice protettiva dei metalli, come consolidante e come distaccante per stampi.

L’alcool polivinilico è utilizzato in campo medico quale componente delle cosiddette lacrime artificiali usate per la secchezza oculare, nella produzione di capsule e in campo chirurgico

In fogli è usato negli imballaggi alimentari in quanto serve da barriera nei confronti dell’ossigeno e previene l’ossidazione degli alimenti.

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