miristicina

Miristicina

il 24 Luglio 2024
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La miristicina è un allilbenzene contenuto in molte piante come Myristica fragrans nota come noce moscata, Foeniculum vulgare noto come finocchio e Petroselinum Crispum noto come prezzemolo. La miristicina o 5-allil-1-metossi-2,3-metilendiossibenzene ha formula C11H12O3 ed è un metabolita della famiglia dei fenilpropeni, una sottoclasse dei fenilpropanoidi.

prezzemolo
prezzemolo

La miristicina è una sostanza psicoattiva e allucinogena e veniva utilizzata nell’antichità per trattare l’ansia, i crampi allo stomaco, la nausea e la diarrea ma, se utilizzata in quantità molto elevate,  può avere effetti tossici, portando a problemi epatici e alla confusione mentale, poiché è tossica per il sistema nervoso centrale. Negli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo la noce moscata che contiene la maggiore quantità di miristicina veniva utilizzata come droga psichedelica ma fu abbandonata a causa degli effetti collaterali.

Da studi effettuati si ritiene che gli effetti psichedelici della miristicina siano correlati sia al suo metabolita attivo derivato dall’anfetamina che alla possibilità di inibire l’enzima monoamino ossidasi deputati al metabolismo e alla degradazione di monoammine, quali serotonina, adrenalina, noradrenalina, dopamina, tiramina e feniletilammina.

Metabolismo della miristicina

La  miristicina viene metabolizzata nel fegato dagli enzimi del complesso del citocromo P450 generando metaboliti che rimangono attivi e potrebbero essere responsabili della sua tossicità. Tuttavia, grazie a questa attività, può anche essere esplorato come potenziale agente terapeutico per il trattamento delle patologie del sistema nervoso centrale. Infatti gli  inibitori delle monoamino ossidasi sono un gruppo di farmaci impiegati nel trattamento della depressione e della malattia di Parkinson.

MMDA
MMDA

Nel metabolismo di fase 1, i principali metaboliti attivi sono 1′-idrossimiristicina e 5-allil-1-metossi-2,3-diidrossibenzene ma può essere convertita in un metabolita simile all’anfetamina ovvero il 3-metossi-4,5-metilendiossi-amfetamina (MMDA), noto per i suoi effetti psichedelici.

Il principale enzima responsabile della sua bioattivazione è CYP1A1, gene che codifica l’omonimo enzima membro della super-famiglia di enzimi del citocromo P450 che facilita la formazione di metaboliti reattivi e aumenta il rischio di tossicità correlata alla miristicina.

Le proteine ​​del citocromo P450 sono monoossigenasi che catalizzano molte reazioni coinvolte nel metabolismo dei farmaci e nella sintesi del colesterolo, degli steroidi e di altri lipidi. Dopo il metabolismo della fase 2, i metaboliti della miristicina sono in grado di formare complessi con la N-acetilcisteina endogena, formando il complesso miristicina-NAC, e con il glutatione, formando il complesso miristicina-GSH che vengono eliminati con le urine

Attività

La miristicina è in grado di aumentare l’attività della glutatione perossidasi (GPX) enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi, della glutatione reduttasi (GR) o della glutatione-disolfuro-reduttasi (GSR), della superossido dismutasi (SOD) e della catalasi (CAT) ed è anche in grado di ridurre il livello di perossidazione lipidica (LP) o la degradazione dei lipidi.

struttura
struttura

È inoltre un potente antinfiammatorio in grado di inibire la produzione di prostaglandine, acidi ciclopentanoici derivati dall’acido arachidonico, che rivestono un ruolo biologico importante come mediatori flogistici. Durante i processi infiammatori le prostaglandine svolgono un ruolo di grande rilievo inducendo la vasodilatazione, incrementando la permeabilità dei vasi sanguigni, favorendo la comparsa di edema, diminuendo la tolleranza al dolore e favorendo l’incremento della temperatura corporea.

Recenti studi hanno mostrato che la miristicina ha effetti antiproliferativi e, contrastando la proliferazione delle cellule, può avere potenziali applicazioni nelle terapie antitumorali in quanto è in grado di indurre la morte cellulare programmata geneticamente attraverso cambiamenti nel potenziale di membrana mitocondriale, nel rilascio del citocromo C, nell’attivazione della caspasi-3 gruppo di proteasi con cisteina nel sito attivo, nella scissione del Poli ADP-ribosio polimerasi (PARP), famiglia di proteine coinvolte in alcuni processi inclusi la riparazione del DNA e apoptosi.

Sebbene l’attività antimicrobica della miristicina sia stata ampiamente studiata negli ultimi decenni i ricercatori non si sono ottenuti risultati univoci risultando un’attività debole o assente contro la specie testate mentre la sua attività attività insetticida e larvicida hanno mostrato i risultati più soddisfacenti

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