I segreti dellarte rinascimentale

I segreti dell’arte rinascimentale- Chimica

Alcuni segreti dell’arte rinascimentale potrebbero essere stati scoperti dai ricercatori del Karlsruhe Institute of Technology in Germania.

Lo studio pubblicato il 28 marzo su Nature Communications è relativo ai colori utilizzati da alcuni artisti del calibro di Leonardo da Vinci e Sandro Botticelli.

Prima dell’uso dei colori ad olio che divennero popolari nel corso del Rinascimento gli artisti utilizzavano la pittura a tempera detta anche tempera all’uovo.

Questo tipo di pittura era nota sin dall’antichità e utilizzata nell’antica Cina, nella Grecia micenea, in Egitto e in Babilonia. Il pittore italiano Cennino Cennini (1370-1440) descrisse i materiali e i metodi di lavorazione della tempera all’uovo

La tempera all’uovo

La tempera all’uovo utilizza tuorlo d’uovo, pigmento in polvere e acqua distillata. Il tuorlo d’uovo funge da legante, l’acqua trasforma la vernice in una forma pastosa utilizzabile e il pigmento contribuisce al colore.

L’ emulsione forma un film protettivo superficiale che non si scurisce con il tempo come avviene con la pittura a olio.

La tempera si asciuga rapidamente ed è resistente all’acqua. Pertanto un’applicazione di vernice può essere rapidamente seguita da un’altra senza miscelazione del colore.

Questa proprietà unica rappresenta un vantaggio rispetto all’ acquerello.

Gli artisti italiani come il Beato Angelico, Mantegna e Ghirlandaio utilizzarono questa tecnica impegnativa con grande abilità come testimoniano le numerose opere rinascimentali.

arte rinascimentale
Mantegna – Parnaso

La pittura a olio nell’arte rinascimentale

Uno degli aspetti caratteristici dell’arte rinascimentale è il passaggio dalla tempera all’uovo usata tipicamente su tavola alla pittura ad olio su tela. L’uso degli oli siccativi come l’olio di noce, papavero e semi di lino anche sulle opere su tavola nacque nel XV secolo nelle Fiandre prima con Jan van Eyck, poi Hans Memling, Hugo van der Goes e molti altri che riuscirono a ottenere fantastici effetti ottici.

Vasari attribuì a Antonello da Messina il merito dell’utilizzo dei colori a olio in Italia.

La tempera grassa nell’arte rinascimentale

La tempera grassa è un’emulsione costituita da uovo, olio siccativo e pigmento. Sembra che già Giotto abbia utilizzato la tempera grassa per affrescare la Cappella degli Scrovegni che dal 2021 fa parte dei patrimoni dell’umanità UNESCO.

Giotto- Cappella degli Scrovegni
Giotto- Cappella degli Scrovegni

Giovanni Bellini detto il Giambellino iniziò a sperimentare alla metà del XV secolo l’utilizzo della tempera grassa per poi passare alla pittura a olio nei suoi ultimi dipinti.

Non è noto quali fossero le ricette degli artisti e come variassero le quantità dei vari componenti.

Tuttavia ciò che è evidente è che nel corso del tempo la pittura ad olio tende a ingiallire e i colori possono scurirsi e diventare trasparenti. Tra i vantaggi della tempera grassa è che il colore non cambia nel tempo sebbene tale tecnica sia molto più complessa

Lo studio nell’arte rinascimentale

Nello studio pubblicato i ricercatori hanno realizzato due diverse preparazioni a base di uovo e olio sottoponendole a test.

Hanno analizzato per ciascuna di esse alcune caratteristiche quali l’umidità, l’ossidazione, la capacità termica e il tempo di asciugatura.

Hanno scoperto che in entrambe le miscele, le proteine, i fosfolipidi e gli antiossidanti del tuorlo contribuiscono a rallentare l’ossidazione della vernice responsabile dell’ingiallimento.

La difficoltà di queste ricerche risiede nel fatto che non si possono asportare i colori dalle opere degli artisti ed è quindi necessario pensare a come realizzare preparazioni che in qualche modo possano mimare i colori utilizzati.

La molteplicità dei possibili componenti e l’aggiunta di una o più sostanze rende improbo questo lavoro.

Tra gli additivi che si dice possano essere stati aggiunti, infatti vi è l’aceto di vino usato come conservante.

L’albume d’uovo rende il film di vernice più lucido e duro, il latte di fico ne diminuiva la friabilità, la gomma arabica ne influenza le proprietà adesive e la viscosità e l’aggiunta di fiele di bue migliora la fluidità

L’arte rinascimentale che si sviluppò in Italia tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna costituisce un periodo in cui l’arte espresse numerosi geni nei più svariati campi. Le loro opere, frutto di ineguagliabile la maestria, ai limiti della all’alchimia, che sono e saranno per sempre ammirate.

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