Metalli pesanti: inquinamento, danni

I metalli pesanti sono metalli che hanno un numero atomico maggiore di 20 e densità superiore a 5  g · cm− 3 che sono tossici o velenosi a basse concentrazioni.

Partendo dal presupposto che pesantezza e tossicità siano correlate, i metalli pesanti includono anche semimetalli, come l’arsenico, che sono in grado di indurre tossicità a bassi livelli di esposizione

Sebbene i metalli pesanti siano elementi presenti in natura che si trovano in tutta la crosta terrestre, la maggior parte della contaminazione ambientale e dell’esposizione umana derivano da attività antropogeniche come operazioni di estrazione e fusione, produzione e uso industriale e uso domestico e agricolo di metalli e composti contenenti metalli.

Le fonti industriali includono la lavorazione dei metalli nelle raffinerie, la combustione del carbone nelle centrali elettriche, la combustione del petrolio, le centrali nucleari e le linee ad alta tensione, la plastica, i tessuti, la microelettronica, la conservazione del legno e gli impianti di lavorazione della carta

Classificazione

Sono classificati in due categorie: metalli pesanti essenziali e non essenziali.

Quelli essenziali sono richiesti dagli organismi viventi per svolgere i processi fondamentali come la crescita, il metabolismo e lo sviluppo di diversi organi. Micronutrienti come Cu, Fe, Mn, Co, Zn e Ni sono richiesti dalle piante in quanto formano cofattori che sono strutturalmente e funzionalmente vitali per enzimi e altre proteine. Essi diventano tossici solo quando è superato un limite di concentrazione.

I metalli pesanti non essenziali come Cd, Pb, Hg, Cr e Al non sono richiesti dalle piante, nemmeno in tracce, per nessuno dei processi metabolici.

Danni dei metalli pesanti

Alcuni metalli pesanti sono segnalati o sospettati di essere cancerogeni come cromo esavalente, arsenico, cobalto, nichel, antimonio, vanadio, mercurio.

Altri sono mutageni come arsenico e vanadio, teratogeni come l’arsenico o interferenti endocrini come argento, rame, zinco, selenio.

Il nichel è un allergenico e circa il 15-20 % della popolazione ha allergia al nichel che può essere scatenata da orecchini, collane e orologi, da altri oggetti metallici come monete e stoviglie o addirittura da alcuni saponi, cosmetici e detersivi.

Altri elementi come il tallio provocano alterazioni neurologiche e comportamentali e può causare disturbi del ritmo cardiaco.

Metalli pesanti come mercurio, piombo, tallio, manganese e stagno danni al sistema nervoso centrale.

Il cadmio può provocare danni al midollo osseo e osteoporosi. Manganese eptavalente, mercurio e cadmio sono epatotossici e nefrotossici mentre il piombo può influenzare negativamente il sistema immunitario

Inquinamento

L’inquinamento ambientale da metalli pesanti sta diventando sempre più un problema ed è motivo di grande preoccupazione per gli effetti negativi. Questi inquinanti inorganici sono scaricati nelle acque, nel suolo e nell’atmosfera a causa della rapida crescita dell’agricoltura e delle industrie metallurgiche, dello smaltimento improprio dei rifiuti, dei fertilizzanti e dei pesticidi.

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