Polisaccaridi: cellulosa, amido, amilopectina, amilosio, glicogeno
I polisaccaridi sono composti estremamente diffusi nel regno vegetale dove hanno compito di sostegno (cellulosa) o di riserva (amido).Tra i polisaccaridi presenti nel regno animale vi è il glicogeno. I polisaccaridi sono macromolecole essenziali che hanno una vasta gamma di attività biologiche e farmacologiche e possono essere ottenuti da molte fonti diverse, come piante, microrganismi come funghi e batteri, alghe e animali.
Insieme ad altre biomolecole come proteine e nucleotidi, i polisaccaridi sono un componente essenziale ed esercitano molte attività nel sistema biologico come la comunicazione cellula-cellula, l’adesione e il riconoscimento molecolare nel sistema immunitario.
I polisaccaridi, che appartengono alla terza grande classe di biopolimeri ovvero i carboidrati, svolgono ruoli cruciali in molti diversi processi fisiologici. I polisaccaridi possono essere definiti in base alla loro struttura chimica, che contiene unità di monosaccaridi legate da legami glicosidici sono residui di zuccheri legati insieme tramite legame glicosidico o tramite legami covalenti ad altre strutture come peptidi, amminoacidi e lipidi.
Esempi di polisaccaridi
Cellulosa
La cellulosa (C6H10O5)n è costituita da una catena polimerica non ramificata in cui l’unità monometrica è il glucosio da 300 – 3000 unità unite dal un legame β(1→4) glicosidico e costituisce le pareti cellulari delle piante superiori.
![cellulosa cellulosa](https://chimicamo.org/wp-content/uploads/2023/10/cellulosa.jpg)
Le catene sono disposte parallelamente e sono legate tra loro tramite legami a idrogeno costituendo delle fibrille aventi struttura ordinata che può essere considerata cristallina.
Il chimico francese nel 1838 Anselme Payen scoprì e isolò questo biopolimero che è il più abbondante sulla terra. A causa della sua struttura ha proprietà diverse rispetto agli altri polisaccaridi.
La cellulosa è un solido cristallino dall’aspetto polveroso bianco con elevate proprietà igroscopiche
Amido
L’amido ha formula (C6H10O5)n ed è costituito da un gran numero di unità di glucosio unite tra loro da legame glicosidico. E’ il polisaccaride di riserva delle piante, immagazzinato come fonte energetica, ed è sintetizzato a partire dal glucosio per via enzimatica dal glucosio:
n C6H12O6 → H-(C6H10O5)n –OH + n-1 H2O
E’ insolubile in acqua e alcol ed è molto abbondante nelle patate, nei legumi ecc.; è il componente principale dei cereali e delle loro farine e può essere ottenuto da queste separandolo dal glutine con una semplice operazione meccanica ovvero asportandolo con un getto d’acqua. L’amido contiene circa il 20% di amilosio e l’80% circa di amilopectina.
Amilosio
L’amilosio è un polimero lineare in cui le singole unità, generalmente da 200 a 2000, sono legate da un legame α (1→4) glicosidico
![struttura amilosio struttura amilosio](https://chimicamo.org/wp-content/uploads/2022/05/struttura-amilosio-1.jpg)
Amilopectina
L’amilopectina è un polimero del glucosio ramificato in cui i glucosidi sono legati tra loro tramite un legame α (1→4) glicosidico. Le ramificazioni avvengono con legame α (1→6) ogni 24-30 unità di glucosio.
![amilopectina amilopectina](https://chimicamo.org/wp-content/uploads/2018/05/amilopectina.gif)
Esistono differenze morfologiche fra gli amidi di diversa provenienza che vengono sfruttate per riconoscere, dall’analisi microscopica di granuli di amido, mescolanze di farine vegetali.
Glicogeno
Il glicogeno (C6H10O5)n è presente nel fegato e nei muscoli degli animali e costituisce una riserva energetica. E’ un polimero del glucosio: i legami tra le unità di glucosio sono di tipo α (1→4) glicosidico anche se sono presenti legami α (1→6)
Tale polisaccaride, se da un lato funge da deposito di glucosio, dall’altro costituisce anche una riserva di glucosio. I muscoli possono mobilizzare l’energia immagazzinata nelle unità di glucosio del glicogeno più rapidamente di quanto possano mobilizzare l’energia immagazzinata nel grasso. A seguito di una elevata richiesta energetica le cellule del fegato rilasciano subunità di glucosio nel torrente sanguigno per mantenerne la giusta quantità.