Acetato di piombo II chimicamo e1616318047872

Acetato di piombo (II): sintesi, usi

L’acetato di piombo (II)

è detto anche zucchero di piombo o sale di Saturno e il suo nome I.U.P.A.C. è dietanoato di piombo.
È un sale avente formula Pb(CH3COO)2 solubile in acqua, metanolo, etanolo e glicerolo e struttura

acetato di piombo

Essendo solubile in acqua l’acetato di piombo può essere usato per ottenere composti insolubili del piombo tramite reazioni di precipitazione.

Sintesi

Può essere ottenuto dalla reazione redox tra ossido di piombo (IV), perossido di idrogeno e acido acetico:
H2O2 + PbO2 + 2 CH3COOH → O2 + 2 H2O + Pb(CH3COO)2

o dalla reazione di scambio semplice tra acetato di rame (II) e piombo metallico:
Cu(CH3COO)2 + Pb → Cu + Pb(CH3COO)2

La caratteristica di molti sali di piombo che sono scarsamente solubili è sfruttata per determinare in modo rapido e semplice il solfuro di idrogeno gassoso che si sviluppa sia nella lavorazione dell’olio grezzo ed è tossico anche a basse concentrazioni sia da microrganismi detti batteri solforiduttori.

Determinazione del solfuro di idrogeno

Per una determinazione qualitativa del solfuro di idrogeno si trovano in commercio delle cartine imbevute di acetato di piombo che a contatto con il solfuro di idrogeno si colorano di nero a causa della formazione di solfuro di piombo secondo la reazione:

Pb(CH3COO)2 + H2S → 2 CH3COOH + PbS

Una reazione analoga viene sfruttata nei coloranti progressivi per capelli bianchi in quanto il piombo reagisce con lo zolfo contenuto nella cheratina dei capelli. La bassa quantità di acetato di piombo consente così una graduale colorazione dei capelli bianchi fino a raggiungere il risultato desiderato.  Successive applicazioni meno frequenti mantengono il risultato.  La Comunità Europea ha bandito l’uso di questi coloranti  ma sono ancora usati negli USA in quanto studi effettuati su persone che li utilizzano non avrebbero mostrato un aumento di piombo a livello ematico.

A dispetto del fatto che l’acetato di piombo è un sale, esso ha un sapore dolciastro e pertanto veniva utilizzato nell’antica Roma quale dolcificante in quanto lo zucchero non era ancora conosciuto. Esso era ottenuto facendo bollire e concentrare il mosto in pentole di piombo.

Stante la sua tossicità si ritiene che l’uso prolungato di questo dolcificante abbia causato l’avvelenamento di molte persone nel corso del tempo.

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