La melammina è un composto chimico che ha un alto contenuto di azoto la cui domanda è aumentata negli ultimi anni per le sue proprietà. Tra esse la resistenza al calore, la durata e la resistenza all’umidità.
La melammina è largamente usata per ottenere la resina melammina formaldeide (MF) . Essa si ottiene dalla reazione tra melammina e formaldeide in rapporto 1:3 in condizioni basiche in presenza di tetraidrofurano.
La resina presenta buona resistenza alle alte temperature, all’umidità e agli agenti chimici, all’abrasione ed è inoltre dotata di notevole trasparenza alle radiazioni luminose.
È usata prevalentemente nella produzione di laminati plastici noti con il nome di fòrmica, articoli casalinghi, colle e vernici.
La melammina il cui nome I.U.P.A.C. è 2,4,6-triammino-1,3,5-triazina si presenta come un solido bianco cristallino poco solubile in acqua e solubile in etanolo.
Nel 1834 il chimico tedesco Justus von Liebig nel corso dei suoi studi sulle reazioni dell’ammoniaca con il tiocianato di potassio ottenne per la prima volta la melammina che può essere considerata un trimero della cianammide H2NCN ma il suo utilizzo industriale iniziò solo a partire dal 1940
Sintesi
Per molti anni si ottenne trattando la cianammide a 70-80°C per ottenere la dicianodiammide nota come cianoguanidina. Da essa per riscaldamento a 209 °C si ottiene la melammina
Attualmente la sintesi avviene a partire dall’urea che è alimentata su un catalizzatore di gel di silice mantenuto alla temperatura di circa 400°C.
Essa è rimossa dalla superficie del catalizzatore mediante un flusso di ammoniaca gassosa. La miscela gassosa contenente anche ammoniaca e biossido di carbonio è raffreddata con conseguente condensazione della melammina.
Usi
La schiuma di melammina è un copolimero costituito da melammina, formaldeide e bisolfito di sodio che trova utilizzo soprattutto come materiale isolante e fonoassorbente.
E’ utilizzata come ritardante della fiamma e trova pertanto utilizzo nei tessuti usati nella tappezzeria e nelle uniformi indossate dai vigili del fuoco.
Trattandosi di un materiale poroso è utilizzata nella produzione di alcuni filtri in grado di filtrare particelle di determinate dimensioni.
A causa del suo alto contenuto di azoto è aggiunta illegalmente negli alimenti sia per uso umano che animale per aumentarne fittiziamente il contenuto proteico. Infatti le analisi che misurano la concentrazione proteica si basano sulla misurazione dell’azoto totale.
A partire dal 2007 infatti sono stati rinvenute dapprima negli alimenti per animali e successivamente addirittura nel latte in polvere e altri prodotti caseari provenienti in genere dalla Cina quantità di melanina che hanno causato una vera e propria strage di animali, il decesso di alcuni bambini e molte intossicazioni alimentari.