eternit

Eternit: proprietà, patologie

L’eternit è un materiale che è stato largamente usato in molti campi, tra cui quello edilizio, per le sua proprietà quali:

  • resistenza alla corrosione
  • alte temperature
  • usura
  • proprietà fonoassorbenti
  • assenza di infiammabilità
  • resistenza elettrica
  • leggerezza
  • basso costo.

E’ un fibrocemento ovvero è costituito dal cemento, tipico legante che impastato con acqua dà luogo alla presa e all’indurimento, rinforzato con fibre di amianto. L’amianto, o asbesto, è insieme di minerali del gruppo degli ionosilicati che si trova in natura sotto forma di un fascio di fibre presenti nel suolo e nelle rocce in molte parti del mondo.

Storia dell’eternit

Le fibre di amianto sono forti, resistenti al calore e a molte sostanze chimiche e, per le sua caratteristiche, usato come materiale isolante fin dall’antichità.

All’inizio del ‘900 si realizzarono materiali a fibre rinforzate unendo il 90% di cemento con il 20% di fibre di amianto. Queste ultime si legano alla matrice cementizia conferendo al prodotto ottime proprietà.

In breve tempo tale materiale trovò larga diffusione e nel 1933 furono realizzate lastre ondulate usate per tetti e capannoni. Tale materiale fu usato sia in campo industriale che in campo edilizio, dalle pareti divisorie o in pannelli negli edifici prefabbricati, nelle canne fumarie, nei serbatoi e addirittura in ambiente domestico in alcuni elettrodomestici. L’Italia divenne uno dei massimi produttori di eternit e dei suoi derivati con numerose fabbriche sparse sul territorio.

Già nel 1930 In Inghilterra si rilevò un alto rischio per quanti erano esposti all’amianto: la respirazione delle fibre di asbesto infatti può provocare una serie di patologie che si manifestano dopo un lungo intervallo di tempo fra l’inizio dell’esposizione e  la comparsa dei sintomi.

Patologie

Tra le patologie più diffuse a seguito dell’esposizione inconsapevole sono:

  • l’asbestosi che porta a insufficienza respiratoria gravissima e alla morte
  • il mesotelioma, cancro maligno che in genere colpisce la pleura
  • il carcinoma polmonare e tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe.

Il caso di Casale Monferrato

Solo nel 1992 in Italia l’amianto e i materiali che lo contenevano furono messi al bando. In precedenza, e in particolare negli anni ‘60-’70 l’Italia era diventata  uno dei massimi produttori di eternit e dei suoi derivati. Vi erano  numerose fabbriche sparse sul territorio ed in particolare a Casale Monferrato dove già dal 1907 nacque lo stabilimento ETERNIT che divenne il più grande d’Europa.

A tutt’oggi solo a Casale Monferrato si contano 1800 vittime a fronte di una popolazione di 36000 abitanti. Ancora oggi nel Monferrato si registrano 50 nuovi casi di mesotelioma senza considerare i morti per le altre patologie dovute all’esposizione di questa sostanza killer. Tra le varie regioni italiane, in cui tanti cittadini pagano con la propria vita l’incoscienza di chi sapendo i rischi ha continuato a produrre derivati dell’amianto vi è anche la Campania dove sorgevano, tra le più importanti industrie l’Italsider e la Cementir a Bagnoli.

Quel che resta di tali fabbriche sono due bombe ecologiche in quanto i terreni dove esse sorgevano non sono stati ancora bonificati. Tenendo conto del fatto che il periodo di latenza è di circa 30 anni si sa già che altri lutti colpiranno tante famiglie.

Un processo a carico della società Eternit  è giunto al secondo grado di giudizio e prevede la condanna per disastro doloso dell’imprenditore proprietario della fabbrica oltre che al risarcimento delle parti, ma ancora una volta a pagare il prezzo più alto sono sempre gli operai e le loro famiglie che li piangono.

E’ un déjà vu : si pensi ai morti nel polo chimico di Porto Marghera e a quanti sono morti per cause di lavoro dalla tragedia di Marcinelle al disastro di Monongah.

Spesso non si tratta di un tragico destino, ma le morti sono dovute all’avidità e alla cupidigia di quanti pur di aumentare i loro proventi non esitano scientemente a sacrificare la vita degli operai che lasciano famiglie spesso prive di mezzi di sostentamento.

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