Biometano e transizione energetica

Biometano e transizione energetica

Il biometano può essere ​uno degli alleati per la decarbonizzazione dell’economia europea e per la transizione energetica. La lotta al cambiamento climatico è diventata parte integrante dell’agenda politica internazionale a seguito dell’entrata in vigore dell’accordo di Parigi raggiunto il 12 dicembre 2015 e riguardante il periodo a decorrere dal 2020.

Per raggiungere gli obiettivi previsti dall’accordo, sarà necessario ridurre ulteriormente le emissioni nei settori dell’energia, dei trasporti, delle costruzioni e del settore industriale. La produzione di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica sembrano essere la via da seguire.

Il biogas e il biometano avranno quindi un ruolo decisivo nella transizione energetica.

Il  biogas si ottiene dalla decomposizione di residui organici come rifiuti agricoli o zootecnici, fanghi provenienti da impianti di depurazione delle acque mediante digestione anaerobica. Grazie all’azione di alcuni batteri, si genera un gas composto principalmente da metano e anidride carbonica.

Per produrre biometano, il biogas subisce un processo di purificazione. Questo processo elimina il biossido di carbonio, umidità, idrogeno solforato, ammoniaca, composti organici volatili, ossigeno e azoto.

Caratteristiche del biometano

Il biometano ha una serie di caratteristiche che lo rendono un sostituto del gas fossile naturale. Esso infatti è:

  • rinnovabile perché prodotto da biomasse e non da combustibili fossili.
  • sostenibile perché riduce le emissioni di gas serra.  L’effetto serra dovuto alla produzione e al consumo di biometano è molto inferiore a quello dei gas liberati dallo smaltimento delle biomasse.

 Materie prime

Un’ampia varietà di materie prime può essere utilizzata per produrre biogas raggruppate in quattro grandi categorie:

  • Residui di colture come residui del raccolto di frumento, mais, riso, altri cereali, barbabietola da zucchero, canna da zucchero, soia e altri semi oleosi.
  • Concime animale ottenuto da bovini, suini, pollame e pecore.
  • Frazione organica di rifiuti solidi urbani ottenuta da rifiuti alimentari, carta e legno oltre a scarti industriali dell’industria alimentare.
  • Fanghi di acque reflue da cui si ottiene una sostanza organica semisolida recuperata sotto forma di gas di scarico dagli impianti di trattamento delle acque reflue.

Usi del biometano e funzioni nella transizione energetica

Ha  una composizione e un potere energetico molto simili a quelli del gas naturale e può essere utilizzato per gli stessi scopi.

usi
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Può essere immesso nella rete del gas in sostituzione del metano e distribuirlo sia per consumi residenziali che industriali con conseguente sfruttamento delle infrastrutture esistenti.

La  sua combustione serve anche a generare elettricità e calore. In questo caso, il biogas è solitamente utilizzato direttamente senza la necessità di purificarlo a biometano.

L’uso del biometano permette di migliorare la qualità dell’aria in quanto emette meno gas serra, tanto da diventare un grande alleato nella transizione energetica come combustibile rinnovabile.

Costituisce inoltre la materia prima per la produzione di idrogeno rinnovabile.

Promuove l’economia circolare perché consente una gestione e uno sfruttamento dei rifiuti organici contribuendo al piano di riduzione della dipendenza energetica in Europa

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