Saponetta in acciaio: modalità di azione nella rimozione di odori persistenti
Da alcuni anni sono in vendita a un prezzo contenuti degli oggetti a forma di saponetta in acciaio che sono usate prevalentemente in cucina. La caratteristica di questi oggetti è che, sfregandole sulle mani per circa 20 secondi sotto acqua corrente, sono eliminati gli odori più fastidiosi e difficili con il normale sapone, quali l’odore di agio o di cipolla. I vantaggi sono innegabili.
La saponetta che peraltro può essere lavata in lavastoviglie:
- può essere utilizzata un numero infinito di volte quindi dura per sempre
- non necessita di sapone e non è inquinante.
Nonostante i progressi della chimica, la conoscenza della composizione dell’acciaio e la semplicità del funzionamento di questa saponetta, i chimici sembrano brancolare nel buio.
Pur essendo state formulate diverse ipotesi non esiste, al momento, alcuna giustificazione acclarata a questo fenomeno.
Acciaio
Certamente il fenomeno deve essere correlabile alla composizione dell’acciaio e alle molecole, contenute in determinati alimenti. Infatti l’aglio e le cipolle hanno un cattivo odore che tende a rimanere con persistenza sulle mani.
L’acciaio comune è una lega ferro-carbonio e, per renderlo inossidabile, ovvero per evitare che avvengano fenomeni di corrosione del ferro in esso contenuti, sono aggiunti cromo e ferro. L’acciaio inossidabile più comune indicato con la sigla 18/10 contiene il 18% di cromo e il 10% di nichel e gli acciai più recenti contengono anche niobio, molibdeno e titanio.
I metalli come cromo e nichel danno luogo al processo di passivazione che consiste nella formazione di un film compatto e molto aderente di ossidi di tali metalli che ricopre la superficie dell’acciaio e che ostacola la diffusione dell’ossigeno contenuto nell’aria nella lega impedendo la corrosione del ferro.
Modalità di azione
I vegetali appartenenti:
- alla famiglia delle crucifere come cavoli e cavolfiore
- alla famiglia delle liliacee come cipolla e aglio
contengono molecole solfo-organiche che sono responsabili del loro cattivo odore. In particolare gli amminoacidi sulfossidi che danno luogo alla formazione di acidi sulfenici aventi formula R-S-OH.
Questi ultimi danno il gas instabile propantiolo S-ossido che a contatto con l’acqua forma acido solforico.
L’ipotesi più accreditata che giustifica il funzionamento delle saponette di acciaio è che gli odori presenti sulle mani siano rimossi i composti solforati devono quindi legarsi a uno o più metalli o ai loro ossidi e allontanarsi con l’acqua.
Sono auspicabili maggiori approfondimenti da parte della comunità scientifica. Infatti scoprire un meccanismo di azione non appaga solo la curiosità ma può costituire lo spunto per altre e più importanti scoperte.