cannabis sativa leaf

Chimica- La cannabis e i suoi effetti

La cannabis o marijuana o hashish è una droga che si estrae dalla pianta della cannabis. Essa contiene circa 400 sostanze diverse di cui almeno 60 sono cannabinoidi, composti con effetti psicoattivi.

Il più potente è il Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC).

L’azione del THC risulta dal suo legame con i recettori cannabinoidi che si trovano nel sistema nervoso centrale e nel sistema immunitario.

Tali recettori sono presenti , in gran numero nell’ippocampo, l’area che regola la memoria a breve tempo e, legandosi ad essi, ne ostacola la comunicazione con conseguente indebolimento della memoria.

Le altre due aree che il THC va a compromettere sono la corteccia prefrontale, area responsabile della percezione, della concentrazione e delle capacità di giudizio. È inoltre compromesso il sistema limbico, l’area che governa le emozioni.

La maggior parte dei consumatori di marijuana fuma questa droga attraverso sigarette preparate manualmente chiamate spinelli e in numerosi altri modi.

Alcuni utilizzano pipe o pipe d’acqua chiamate bong e purtroppo si sta diffondendo l’uso di sigari di marijuana chiamati blunt.

In essi  il tabacco del sigaro è sostituito con la marijuana e con altre droghe come crack o cocaina.

Meccanismo di azione

Quando qualcuno fuma marijuana il THC si trasferisce dai polmoni nel sangue e la sostanza è trasportata ai vari organi del corpo compreso il cervello.

In esso il THC si connette a specifiche aree delle cellule nervose chiamate recettori di cannabinoidi influenzandone l’attività.

Gli effetti nefasti della marijuana iniziano subito dopo che la droga ha raggiunto il cervello e durano da 1 a 3 ore.

Poco dopo l’inalazione il cuore inizia a battere più rapidamente, passando da 70-80 battiti al minuto fino a 120-130 battiti e in alcuni casi ancora di più.

L’uso di tale droga può dare sensazioni piacevoli e il tempo sembra scorrere più lentamente, la bocca diventa asciutta e si possono avvertire gli stimoli della fame e della sete.

Effetti

Gli effetti acuti più frequenti sono: deficit dell’attenzione, della concentrazione e della memoria a breve termine, disorientamento, ansia, attacchi di panico.

Altri effetti fisiologici sono : irritazione congiuntivale, tachicardia, astenia, cefalea, disturbi della coordinazione motoria, alterazione dei tempi di reazione agli stimoli.

Gli effetti fisiologici a lungo termine includono : aumento della salivazione, tachicardia, disturbi del ritmo sonno-veglia, congiuntiviti, bronchiti, deficit immunologici.

Quelli psicologici a lungo termine includono: abulia, instabilità dell’umore, trascuratezza, mancanza di motivazione e di interesse, ottusità mentale, bassa produttività. Si verificano lentezza nei movimenti, deficit di memoria e di attenzione.

L’uso prolungato di tale droga induce alterazioni del metabolismo cellulare, della motilità degli spermatozoi, della fertilità, dello sviluppo fetale, dell’istologia del tessuto cerebrale e del sistema immunitario

Gli effetti cronici sul piano mentale includono: irritabilità, manie di persecuzione, incoerenza del linguaggio, confusione, ansia e depressione. Si verificano attacchi di panico, fobie, disorientamento spazio-temporale, allucinazioni visive, depersonalizzazione.

Danni

Numerose ricerche indicano che i derivati della cannabis :

1)       Danneggiano la struttura del nucleo cellulare (DNA e RNA) che comporta un aumento delle mutazioni genetiche con induzione di tumori

2)     Legandosi a recettori specifici del cervello ne alterano la morfologia e la funzionalità il che significa la cannabis agisce in modo biologico e non può essere considerata una droga leggera.

3)     Danneggiano la struttura e la funzione del cervello, colpendo le aree limbiche, i processi emotivi-affettivi, l’apprendimento e la memoria ed inoltre si è dimostrato che i danni si estendono alla prole.

4)     Alterano i processi percettivi, l’attenzione, il coordinamento motorio

Gli studenti che fanno uso di questa droga ottengono voti inferiori e hanno minori probabilità di concludere gli studi. I lavoratori hanno problemi sul lavoro e sono soggetti a incidenti .

L’uso della marijuana crea problemi nella vita quotidiana e peggiora l’esistenza. Un motivo in più per capire che non esistono droghe leggere, ma che la loro interazione con l’organismo provoca danni irreparabili.

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