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Celle solari leggere come bolle di sapone

In una pubblicazione del 25 febbraio si legge che i ricercatori del MIT hanno ottenuto le celle solari più sottili e leggere mai realizzate.  Per dimostrare quanto sottili e leggere siano le celle, i ricercatori ne hanno messa una su una bolla di sapone, senza che questa si sia rotta.

Gli scienziati di tutto il mondo rivolgono i loro studi nell’ambito dell’ottenimento di nuovi materiali che possano sostituire quelli usati in precedenza.

Le ricerche sono volte a ottenere prodotti che:

  •  hanno costi minori
  • presentano un minore impatto ambientale
  • hanno delle caratteristiche tecnologiche innovative.

Tra i gruppi di ricerca più accreditati al mondo vi è il MIT presso il quale gli scienziati, avvalendosi delle migliori tecnologie, lavorano in team e con impressionante cadenza pubblicano scoperte innovative e spesso incredibili.

 

Sebbene siano necessari anni prima che si possa giungere a un prodotto ad uso commerciale se ne comprende l’importanza per i dispositivi portatili del futuro.

Il professor Vladimir Bulović docente di tecnologie innovative della Scuola di Ingegneria del MIT, e il suo team spigano che la chiave del nuovo approccio consiste nell’ottenere in un unico processo:

  • la cella solare
  • il substrato che la sostiene
  • la ricopertura protettiva per proteggerla dall’ambiente.

Il passaggio rivoluzionario consiste nel far accrescere il substrato contemporaneamente al dispositivo.

Poliparaxylene

Nell’esperimento effettuato è  usato sia come substrato che come copertura il polimero parilene costituito da poliparaxylene

parilene

e il dibutilftalato (DPB) per le sue qualità fotoassorbenti.

Il parilene è comunemente usato come materiale di rivestimento che ha la caratteristica di essere straordinariamente sottile e chimicamente inerte ed è utilizzato per proteggere i dispositivi biomedici impiantati e i circuiti stampati dai danni ambientali.

L’intero processo avviene a temperatura ambiente in una camera a vuoto senza l’uso di solventi; sia il substrato che la cella solare si accrescono con la tecnica della deposizione da vapore; si tenga presente che attualmente le celle solari sono fatte ad alte temperature e con l’uso di prodotti chimici.

Il team sottolinea che i materiali usati per la realizzazione delle selle solari sono solo degli esempi e che l’innovazione è dovuta al processo di ottenimento delle celle: potrebbero, infatti, essere utilizzati altri tipi di materiali anche perché si ritiene che questa cella potrebbe essere troppo sottile per scopi pratici; film di parilene fino a 80 micron possono essere facilmente depositati su altri supporti come il vetro prima di essere staccato. Le celle solari ottenute hanno lo spessore di un millesimo rispetto alle celle solari attualmente utilizzate ma sono in grado di trasformare la luce solare in elettricità con la stessa capacità con il rapporto peso-potenza più alto mai raggiunto.

Nonostante  occorrano ancora molti studi questa ricerca apre nuove frontiere allo sviluppo della tecnologia.

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