Deodoranti per ambienti e tossicità: ftalati, composti organici volatili

I deodoranti per ambienti sono prodotti commerciali utilizzati per creare un odore piacevole all’interno di ambienti e contengono sostanze chimiche atte a coprire cattivi odori e conferire una piacevole fragranza.

Le sostanze profumate furono utilizzate fin dall’antichità e, ad esempio gli antichi Egizi utilizzavano muschi e sostanze naturali per profumare le tombe.

E’ stato solo dal 1948 che fu introdotto il primo deodorante moderno utilizzando la stessa tecnica sviluppata dai militari per erogare insetticidi. Lo spray conteneva circa l’1% di profumo, il 24% di etanolo o di altri solventi organici e il 75% di clorofluorocarburi quali propellenti. Questa composizione garantiva la formazione, all’atto dell’erogazione di una nebbia che rimaneva sospesa in aria.

Nei anni successivi, visto il crescente successo  le aziende iniziarono ad aggiungere altre sostanze con lo scopo di mascherare odori tipici che risultano sgradevoli come il fumo di sigaretta.

Dopo il 1970 fu scoperto che i clorofluorocarburi erano in grado di decomporre l’ozono presente nell’ozonosfera e pertanto l’utilizzo dei CFC fu bandito in molti paesi e quindi i deodoranti per ambienti subirono una riformulazione. I nuovi propellenti usati sono attualmente costituiti da idrocarburi volatili, come propano, n-butano, isobutano o dimetiletere.

Oltre ai propellenti i deodoranti per ambienti pur diversificati per la loro composizione sono costituiti fondamentalmente da formaldeide, distillati del petrolio e 1,4-diclorobenzene.

Alcune sostanze chimiche comunemente usate sono tossiche e possono essere dannose alla salute dell’uomo oltre ad aumentare l’inquinamento ambientale.

Deodoranti per ambienti e ftalati

Tra le  molte sostanze chimiche dannose  presenti in questi prodotti vi sono gli ftalati.
Questi sono una famiglia di sostanze chimiche sintetizzate per doppia esterificazione dell’acido 1,2 benzendicarbossilico (acido ftalico) con alcoli lineari o ramificati.

Gli ftalati a basso peso molecolare, ad esempio il dietilftalato (DEP) e il dibutilftalato (DBP) sono utilizzati fin dal 1930 nei prodotti per la cura e l’igiene personale quali:

  • profumi
  • shampoo
  • saponi
  • lozioni
  • cosmetici
  • ammorbidenti
  •  plasticizzanti
  • lacche
  • vernici
  •  oli lubrificanti
  • adesivi
  • inchiostri
  •  insetticidi
  • rivestimenti inclusi quelli impiegati per regolare la velocità di rilascio in alcuni farmaci.

Nei deodoranti per ambienti gli ftalati, la cui presenza non è spesso indicata, esercitano la funzione di solventi e di trasportatori dei profumi nell’ambiente e  quindi  inalati e le particelle di aerosol possono entrare in contatto con la pelle.

Gli ftalati sono oggetto di studi e di controversie relative alla loro potenziale cancerogenicità ma ricerche recenti, condotte su sperimentazione animale, hanno mostrato che i tipici effetti dovuti alla larga diffusione dei ftalati sono tossicità epatica, testicolare e riproduttiva.

VOC

Altri composti chimici pericolosi presenti nei deodoranti per ambienti sono i VOC (Volatile organic compounds). Essi sono composti organici volatili che hanno un’alta tensione di vapore a temperatura ambiente ed in particolare la formaldeide, sostanza tossica, che è assorbita per inalazione.

Si trovano, oltre che nei deodoranti per ambienti anche  nel fumo di tabacco, nelle vernici, nei prodotti per la pulizia, nei deodoranti per ambienti, nei pesticidi, nei materiali da costruzione e nell’arredamento, nei prodotti in legno composito, nelle apparecchiature per ufficio e sono anche ingredienti in molti cosmetici e prodotti per saloni di bellezza.

VOCs outline 1 da Chimicamo
VOC

Alcuni degli effetti a lungo termine dell’esposizione ai composti organici volatili includono fegato o danni ai reni, cancro e problemi del sistema nervoso mentre tra gli effetti a breve termine vi sono asma, vomito, problemi respiratori.

Nonostante tutto i deodoranti per l’ambiente sono ancora molto diffusi sebbene chi è più informato li ha da tempo sostituiti con prodotti come gli oli essenziali o zeoliti che hanno il vantaggio di non coprire gli odori ma di eliminarli.

Sarebbe comunque più utile e salutare aerare gli ambienti e avvalersi del vecchio, economico e innocuo  bicarbonato di sodio.

ARGOMENTI

GLI ULTIMI ARGOMENTI

TI POTREBBE INTERESSARE

Resa percentuale in una reazione. Esercizi svolti e commentati

La resa percentuale di una reazione costituisce un modo per valutare l'economicità di una reazione industriale che può essere accantonata se è bassa. Si possono...

Bilanciamento redox in ambiente basico: esercizi svolti

Il bilanciamento di una reazione redox in ambiente basico  può avvenire con  il metodo delle semireazioni. Nel bilanciamento vanno eliminati di eventuali ioni spettatori...

Temperature di ebollizione di composti organici

Le temperature di ebollizione dei composti organici forniscono informazioni relative alle loro proprietà fisiche e alle caratteristiche della loro struttura e costituiscono una delle...