La reazione di Rosenmund, detta riduzione di Rosenmund, dovuta al chimico tedesco Karl Wilhelm Louis Rosenmund è un processo di idrogenazione in cui un alogenuro acilico viene convertito selettivamente ad aldeide. La reazione di Rosenmund può essere schematizzata come:
RCOCl + H2 → RCHO + HCl
Il carbonio carbonilico passa da numero di ossidazione +3 dell’alogenuro acilico a numero di ossidazione +1 nell’aldeide.
La reazione di idrogenazione avviene in presenza di un catalizzatore metallico come il palladio su solfato di bario. ll solfato di bario riduce l’attività del palladio a causa della sua bassa area superficiale.
Esso di conseguenza, diminuisce il potere riducente del palladio per prevenire una ulteriore riduzione dell’acido. Il catalizzatore è noto come catalizzatore Rosenmund.
L’idrogeno gassoso è fatto gorgogliare nella soluzione calda di alogenuro acilico in cui è presente il catalizzatore e si forma l’aldeide e l’acido cloridrico.
L’aldeide, tuttavia, può ulteriormente reagire con formazione di un alcol primario che, a sua volta, può essere convertito in alcano; inoltre l’alcol può reagire con l’alogenuro acilico per dare un estere.
Per prevenire l’ulteriore riduzione dell’aldeide formatasi l’attività del catalizzatore deve essere regolata e pertanto il catalizzatore viene avvelenato con un derivato della chinolina.
La reazione che avviene in presenza di solventi come benzene, toluene e xilene può essere condotta anche su alogenuri acilici aromatici.
Nella pratica moderna spesso sono usati quali riducenti il litio alluminio idruro o il sodio boroidruro.
Meccanismo della reazione di Rosenmund
Il meccanismo della riduzione di Rosenmund in presenza di litio tri(t-butossi) alluminio idruro è mostrato in figura:
Assumendo un meccanismo di addizione-eliminazione, lo ione idruro è trasferito nel primo stadio dal litio tri(t-butossi) alluminio idruro al cloruro acilico
Successivamente avviene l’eliminazione acido-catalizzata con ottenimento dell’aldeide
La reazione di Rosenmund può essere utilizzata per ottenere una vasta gamma di aldeidi. Tuttavia non può dar luogo alla formazione di formaldeide in quanto il cloruro di formile è instabile a temperatura ambiente