La reazione di Reimer-Tiemann è una reazione usata nell’orto-formilazione del fenolo: l’esempio più semplice consiste nella conversione del fenolo in aldeide salicilica il cui nome I.U.P.A.C. è 2-idrossibenzaldeide. La reazione costituisce pertanto un metodo per ottenere idrossialdeidi aromatiche a partire dal fenolo.
La reazione di Reimer-Tieman fu scoperta dai chimici tedeschi Karl Reimer e Ferdinand Tiemann e avviene in presenza di cloroformio CHCl3 e di NaOH.
Meccanismo della reazione di Reimer-Tiemann
Il primo stadio prevede la deprotonazione del cloroformio ad opera della base con formazione di un elettrofilo carbocationico:
CHCl3 + OH– → – CCl3 + H2O
Il carbanione dà un’α-eliminazione con formazione del diclorocarbene :CCl2 che è elettrondeficiente avendo 6 elettroni e quindi è un forte elettrofilo.
Lo ione idrossido deprotona anche il fenolo per dare l’anione fenossido:
C6H5OH + OH– → C6H5O– + H2O
Lo ione fenossido è stabilizzato per risonanza e la carica negativa compare oltre che sull’ossigeno anche nella posizione orto e para dell’anello benzenico.
Il diclorocarbene viene così attaccato dal fenossido con ottenimento di un fenolo diclorometil sostituito
l’idrolisi basica di questo intermedio porta all’orto-idrossibenzaldeide, in misura minore alla para-idrossibenzaldeide.
La reazione è fatta avvenire in un reattore batch che opera in modo discontinuo alla temperatura di 50-60°C e si ottengono i due isomeri orto e para; le quantità relative dei due isomeri prodotti dipende dalla concentrazione dell’idrossido, dal tipo di idrossido usato e dal solvente.
Nella reazione di Reimer-Tiemann, la conversione tra reagenti e prodotti è bassa, e pertanto il fenolo che non ha reagito è raccolto e riciclato.
Il prodotto della reazione è usato nell’industria cosmetica e farmaceutica. La reazione di Reimer-Tiemann è usata anche per altri composti idrossilici aromatici, come i naftoli. Infatti reagiscono anche eterocicli ricchi di elettroni come pirroli e indoli.
Il diclorocarbene può subire questa reazione con alcheni e ammine per formare rispettivamente diclorociclopropani e isocianidi. Pertanto, questa reazione può essere infelice per i substrati che portano questi gruppi funzionali. Inoltre, numerosi compositi non possono resistere al riscaldamento in presenza del gruppo -OH