Chimica- Prodotti per la pulizia dei denti: il dentifricio

Il dentifricio è uno dei prodotti maggiormente usati e consigliati dai medici.

Già i greci, i romani e gli ebrei usavano stuzzicadenti e spugne per la pulizia della bocca. Tuttavia solo dai primi del ‘900 è divenuta un’abitudine consolidata quella di lavarsi i denti almeno una volta al giorno con spazzolino e dentifricio.

Formazione della placca

Dopo aver mangiato si forma sui denti la cosiddetta placca dentale, sostanza appiccicosa che si deposita sulla superficie dei denti. Essa attecchisce soprattutto negli spazi interdentali, nelle irregolarità dello smalto o in prossimità della gengiva. La formazione della placca, non visibile a occhio nudo, ma evidenziabile tramite opportuni coloranti come violetto genziana B, è un processo complesso che inizia con la formazione di una pellicola asettica costituita da sostanze idrofobe e macromolecole, come le glicoproteine salivari, che adsorbono alla superficie.

Tale pellicola costituisce una base per una successiva adesione batterica : per questo viene colonizzata da numerosi germi della flora batterica orale. La moltiplicazione batterica determina un inspessimento della placca che si trasforma in una elaborata matrice.

In particolare i batteri della placca trasformano rapidamente i carboidrati a basso peso molecolare e, in particolare gli zuccheri, in acidi organici tra cui l’acido lattico. Essi mostrano un’azione demineralizzante e favoriscono la formazione del tartaro e successivamente della carie.

Quest’ultimo è costituito da depositi minerali che si annidano intorno al dente con una tale forza di adesione da renderli irremovibili con il normale spazzolino. Solo l’intervento di appositi strumenti manovrati dall’igienista dentale ne garantisce la rimozione.

Occorre dunque un’azione preventiva accurata e continua utilizzando spazzolino, dentifricio e filo interdentale.

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Composizione del dentifricio

I prodotti dentifrici sono posti in vendita per lo più sotto forma di paste, ma anche se pur raramente in forma liquida. Essi migliorano l’azione meccanica dello spazzolino e contengono :

1)       Abrasivi quali il carbonato di calcio, il carbonato di magnesio, l’idrogeno fosfato di calcio, l’ossido di alluminio ; tali sostanze influiscono sulla consistenza del dentifricio e aiutano nella rimozione di pigmentazioni superficiali.

2)     Detergenti quali il laurilsolfato di sodio C12H25NaO4S che è un tensioattivo e come tale ha proprietà emulsionanti e svolge un’azione antienzimatica nella profilassi della carie.

3)     Emollienti e umettanti quali sorbitolo e glicerina che prevengono l’essiccazione della pasta una volta aperto il tubetto

4)     Aromi che costituiscono circa l’ 1% nella composizione del dentifricio. Sono di vario tipo : ad esempio per coprire il sapore farinoso degli abrasivi o quello amaro dei tensioattivi vengono usati dolcificanti quali il ciclamato di sodio il cui uso è tuttavia bandito negli U.S.A. per la sua sospetta azione cancerogena. Per fornire un’azione rinfrescante si usano estratti fragranti naturali come oli essenziali (olio di menta, di anice, di eucalipto, di cannella) oltre a piccole quantità di essenze agrumarie e a sostanze naturali profumate come il mentolo e l’eugenolo.

5)     Agenti conservanti come il p-idrossibenzoato di metile e l’acido sorbico che servono a proteggere i dentifrici da attacchi batterici.

Altri principi attivi possono essere aggiunti alla pasta dentifricia per inibire l’azione batterica sulle superfici dentali agendo da disinfettanti del cavo orale e svolgendo un’azione batteriostatica come il triclosan, mentre altre vengono aggiunte per ridurre il fastidio dei denti sensibili come il cloruro di stronzio.

Dentifrici al fluoro

Una menzione particolare meritano i cosiddetti dentifrici al fluoro . Si ricordi che il fluoro è un gas e pertanto le paste dentifricie contengono in realtà uno dei  sali del fluoro detti fluoruri.

Tali fluoruri come il fluoruro di sodio, il monofluorofosfato di sodio o composti organici contenenti fluoro costituiscono l’ingrediente attivo più in uso per la prevenzione della carie.

Lo ione F , infatti, entra nei cristalli di idrossiapatite Ca5(PO4)3OH trasformandola, in un processo di mineralizzazione in fluoroapatite Ca5(PO4)3F , che è un composto meno solubile e meno attaccabile dagli acidi.

Funzioni

In conclusione un dentifricio :

1)       Rimuove la placca batterica rendendo più efficace l’azione dello spazzolino

2)     Svolge un’azione protettiva a livello della gengiva o dello smalto a seconda degli agenti specifici contenuti

3)     Riduce la predisposizione alla carie

4)     Toglie eventuali macchie che oltre a problemi estetici potrebbero favorire ulteriori adesioni di placca

5)     Lascia l’alito fresco e maschera l’alitosi

6)     Rende più gradevole la spazzolatura per la presenza di aromatizzanti e dolcificanti

…. e buona igiene orale a tutti !!!

 

 

 

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